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Recensione Tv: Il Serale di Amici di Maria De Filippi

Recensione Tv: Il Serale di Amici di Maria De Filippi

Ne abbiamo parlato quando cominciò, adesso che siamo vicini al traguardo non ci resta che trarne qualche conclusione.
Amici ha come sempre fatto il pieno di ascolti (probabilmente quest’anno ha superato se stesso), e non ha arrestato il declino qualitativo che è tale, forse, in maniera proporzionale allo share stratosferico.

Non ci sono più le sfide dove un concorrente doveva misurarsi con le discipline tutte. Compaiono altresìnefaste squadre che sottolineano l’ipocrisia e la pochezza morale dei partecipanti (ragazzi di vent’anni disponibili a vendersi la parola pur di far funzionare il colore a cui sono associati) e, cosa ben più preoccupante, anche l’ultimo tabù è caduto, schiantando a terra quel grammo di buon costume che prescriveva ai professori di tenersi fuori dalle risse verbali dei parolosi allievi. Niente da fare: dopo aver scoperto quasi per caso, nel 2006, a seguito di una lite intestina al gruppo coalizzatosi in due fazioni , che l’idea delle squadre funzionava (era l’anno di Raffaele Tizzano e Andrea Dianetti, per capirci), gli autori praticamente imbeccati dai ragazzi (che ne combinano una più di Zanforlin), hanno istituzionalizzato l’idea del “duopolio”, subito ripresa anche dal Grande Fratello, che si affrettò a bipolarizzare e dividere anche gli inquilini di Cinecitta’ (vi dice niente la Casa dei Nababbi e quella dei Tapini?
). Dunque, anche l’anno scorso è avvenuto qualcosa sotto gli occhi sbriluccicosi di Nostra Sigora “Mariaaa”(da leggersi cantato, prego.)La Celentano, fino ad allora anonima e racchia raccomandata da Garrison a sostituire la suadente soubrette uscente Rossella Brescia, si rivela una potenza del tubo catodico. In un colpo solo imbastisce un rudimentale e grottesco approccio seduttivo nei confronti dell’allievo ispanico e fustacchione, e ingaggia una battaglia con l’allieva dal fisico improprio a suon di colpi bassi e insulti, catalizzando l’attenzione sulle complesse dinamiche docente – discente (ecco la lotta, la divisione in gruppi che si reduplica). La Celentano si contrappone al resto del corpo docente scaraventandolo infine giù dalla cattedra, per farlo prender parte ai cortilai dei giovani alunni. L’ultimo baluardo è caduto. I prof, un tempo distanti e super partes, sono ora nella mischia tanto da sottrarre attenzione e interesse alle beghe fra studenti. I prof. scendono “a tu per tu” tanto che domani mattina, a Mattino 5 potremo gustarci il match tra le due pulzelle scacciate dalla squadra Blu e quella gentildonna di Grazia Di Michele (che gentile lo appare davvero, eppure si presta all’indegno teatrino).

Come definire poi la straordinaria coincidenza per cui, proprio dopo la scorsa edizione, ci sono acerrimi dissapori fra i prof di canto?

Diciamocelo, l’Italia non si chiede altro: ma è meglio il metodo classico di Grazia o il moderno vocal coaching di Jurman (vecchio volpone reduce dal flop di Operazione Trionfo con Miguel- Bosè-mucha-mierda)?
?
Neanche il pubblico parlante “parla” più… e per forza!! Finquando Steve e Alessandra trovano un accordo sulla definizione da dare alla povera Giulia Piana (oggetto del contendere è se la ballerina polpacciuta possa o no danzare nonostante sia molto brevilinea) il tempo scade e i fanciulli non fanno neanche a tempo a esibirsi (ormai ognuno solo nella sua materia… Che studiano a fare pure le altre visto l’odierno meccanismo?
Mah.)Dunque Amici legittima la controversia cafona e sfacciata tra studenti e professori che adessono “tifano” e scelgono di insegnare a una sola squadra anziché a tutti. Che bel messaggio. La gara è tenuta sempre più in sordina e la sfida individuale si tramuta in una titanica Guerra Del Peloponneso dove tutti sono in lotta. Nel frattempo registriamo che, come previsto fin dalla prima puntata Francesco Mariottini è assolutamente in lizza per il premio finale, per quanto ha ben da temere le due “signore musicali” di quest’anno: Roberta Bonanno (assoluta e in pole position), e la fragile ma simpatica (e brava) Cassandra, possibile sorpresa di quest’edizione. Rimpiangendo il “compianto” Luca Pitteri restiamo in attesa del coinvolgimento del cast dei ballerini professionisti nel “litigatoio” più seguito dagli adolescente italiani (e badate bene che Maria ogni tanto gia’ ci prova…).

Nota: di Roberta Monno
Il Serale di Amici di Maria De Filippi

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Recensione Tv: Heroes

Recensione Tv: Heroes

Per tutti noi poveri giocatori di ruolo costretti a vivere le nostre più sfrenate fantasie all’interno di una ricostruzione a tavolino di un mondo diverso, spesso magico e comunque immaginario è arrivato il momento del riscatto!

Finalmente una serie televisiva che, lontana dalla dualità proposta da indagine psico-poliziesche o drammi medico-sentimentali dà voce ed immagine a tutte le nostre sessioni di gioco. Si è da poco conclusa la prima stagione di “HEROES” saga, direte voi, dei soliti supereroi dotati di poteri innaturali ed abbastanza spaventosi. Ammetto che sulle prime l’ho pensato anche io, poi con il conforto ed il sostegno morale dei miei colleghi di gioco mi sono fatta forza ed ho cercato di seguire e smontare l’idea di questo serial. Dalla prima puntata si capiva realmente poco: un certo numero di persone sparse per il mondo, guarda caso Stati Uniti e, unico contendente ma non ci stupiamo, Giappone, scoprono per puro caso di essere in grado di fare cose che fino al giorno prima non avrebbero nemmeno sognato. Una vera girandola di eventi senza senso e senza collegamento che rendeva assai difficile seguire lo svolgersi dei fatti. Bene abbiamo perseverato e, grazie al fatto che sono state trasmesse due puntate a sera e per due sere consecutive, al temine della quarta puntata qualcosa ha cominciato a prendere forma.. In realtà devo dirvi che la serie è molto curata e molto attenta ai particolari, a ben guardare gli indizi per individuare futuri sviluppi delle situazioni narrate ci sono sempre. Continuando la visione si scopre che i protagonisti sono più numerosi di quanto si pensasse, in effetti non esiste un personaggio intorno al quale la storia gira e sono tutti collegati tra loro. Ma quali poteri sono inseriti in questa storia?
Si comincia con i più elementari quali piegare il tempo e lo spazio, volare, rigenerasi, forza sovrumana, intangibilità, prevedere il futuro, percepire i pensieri altrui.. Andando avanti se ne scoprono di più complessi e fantasiosi, chi ha avuto la fortuna di vedere la seconda stagione ora in onda negli USA, si può vedere in streaming sul sito della nbc, ha avuto modo di apprezzarli di certo. Cosa dire di questo serial se non che ci porta in un mondo finora realizzato così bene solo nei fumetti , in cui chiunque si può svegliare una mattina e scoprire di essere un supereroe, e solitamente non sapere cosa fare con le nuove abilità. Il problema dei nostri eroi è il non avere un nemico preciso, non ci sono pazzi criminali che uccidono gente innocente, non esistono organizzazioni che vogliono distruggere il mondo, non esiste la minaccia aliena….. Insomma la figura del nemico è talmente sottile che diventa difficile capire chi sia, non solo per i protagonisti ma perfino per gli spettatori. Posso onestamente dire che è comunque una serie avvincente che tiene con il fiato sospeso in quanto ad ogni fine puntata abbiamo un indizio, una rivelazione a sorpresa che ci spiazza e ci induce a dubitare di tutto ciò che pensavamo di aver capito.Belle le scene ed i montaggi delle immagini, bella la fotografia che ci offre i paesaggi più diversi, dagli sfarzosi interni delle case newyorkesii addobbate per le feste ai loculi dei lavoratori in Giappone, dagli spazi liberi ed incontaminati del Texas al desolato ed inquietante paesaggio post esplosione nucleare.Bravi anche gli attori, tra quelli da me più apprezzati per la recitazione il bravissimo Jack Coleman (Noah Bennet nella storia, ambiguo e meraviglioso di cui non capisci il ruolo e che temi, ma non riesci ad odiare in quanto il suo spaventoso amore per la figlia redime qualunque azione malvagia e lo splendido Masi Oka, Hiro Nakamura, personaggio assolutamente fuori dal contesto ma fondamentale per l’evoluzione della storia; Masi ci offre la visione del tipico ragazzo giapponese così come noi occidentali lo immaginiamo, sembra tanto un manga nel presente, quanto un personaggio cyber nel futuro. Per concludere dare a questo serial un bellissimo voto, ha rotto la monotonia ed ha fatto sognare a noi amanti del fantastico una possibile evoluzione della storia.
Heroes

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Recensione Tv: Luttazzi e La Censura

Recensione Tv: Luttazzi e La Censura

LA7 sospende Decameron di Luttazzi che invoca un destino da perseguitato.

Ecco la nota rilasciata dalla direzione della TV:”Con Daniele Luttazzi è stato stipulato un contratto che garantiva la sua più totale libertà creativa, come dimostrato dalle puntate fin qui andate in onda. Di questa libertà era necessario fare un uso responsabile, cosa che non è avvenuta. Infatti nella puntata di sabato scorso, replicata giovedì, Daniele Luttazzi ha gravemente insultato e offeso Giuliano Ferrara, che con la stessa La7 collabora da anni come coconduttore di 8 e mezzo”.”Le espressioni usate, sono palesemente in contrasto con la satira, e si configurano come una provocazione alla dignità e all’onore personale di un nostro collaboratore. La7 si riserva anche di considerare la questione sotto il profilo legale per i possibili danni di immagine, trattandosi di una emittente fondata sul binomio inscindibile di libertà e responsabilità verso le persone così come verso il pubblico”. Ma quali sono le parole “oscene” usate da Luttazzi?
Queste Qui:”Dopo 4 anni guerra in Iraq, 3.900 soldati americani morti, 85.000 civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti sul campo anche per colpa di Berlusconi, Berlusconi ha avuto il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in Iraq. Come si fa a sopportare una cosa del genere?
Io ho un mio sistema, penso a Giuliano Ferrara immerso in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell’Utri che gli p… addosso, Previti che gli c… in bocca e la Santanché in completo sadomaso che li frusta tutti
“.

Non fa ridere, fa anche un po’ schifo. Non mi fa riflettere e, come sostenuto in altri contesti, mi pare sempre più gratuito che intelligente (e pensare che Luttazzi osò puntare il dito contro la Littizzetto, sostenendo che la sua comicita’ non era abbastanza “socialmente utile”, era di bassa lega e non aiutava i cittadini a pensare, a farsi un opinione politica. Impara Luciana, impara.)Sempre in altri contesti ho sostenuto che Luttazzi è veramente convinto. Di cosa?
Ma di essere un intellettualone di quelli che la societa’ nega perché troppo avanti e troppo scomodi. Un super Pasolini. E le sue parole ne sono bruciante conferma:
“Campo Dall’Orto mi ha assicurato che Giuliano non è intervenuto. La mia satira?
Ferrara è stato uno dei più spietati propagandisti della guerra in Iraq, così l’ho inserito in un quadretto grottesco che attinge alla tradizione satirica (quella di Rabelais), che in Italia va dal Ruzante a Dario Fo. Nel monologo su Ferrara, da una parte mostravo gli eccessi sessuali e dall’altra gli eccessi della guerra: dal Napalm a Falluja alle torture di Abu Ghraib. Come diceva Lenny Bruce, non è il sesso ad essere pornografico, bensì la guerra”. E poi “Ferrara è intelligente. È il primo che si diverte con la satira. Questo però raddoppia le sue responsabilità: lui ha fatto in Italia quello che l’Iraq Group di Carl Rowe ha fatto con gli americani. Ma io non vado ad aumentare l’audience di un programma altrui, soprattutto nella tv che ha cancellato il Decameron. Non sono la scimmietta di nessuno. Col c… che vado a Otto e mezzo!”. (Intervista apparsa su Repubblica.it)”Stasera è successo un fatto gravissimo: per motivi legali ( nessuna comunicazione ufficiale della sospensione del programma ) io e Franza Di Rosa abbiamo completato al montaggio la puntata n.6 che doveva andare in onda. Verso le 20, dei funzionari di La7 sono entrati in sala montaggio per impedire fisicamente che proseguissimo. Hanno occupato la stanza, hanno intimato al tecnico di sospendere ( senza averne titolo ), uno di loro si è seduto al mio posto alla consolle e non se ne andava, sfidandoci. Ho telefonato all’avvocato: stavano commettendo un reato ( violenza privata ) e potevo chiamare la polizia. A quel punto sono usciti. Poi, quando ho finito e me ne sono andato, uno di loro è entrato per CANCELLARE TUTTO IL GIRATO di Decameron, passato e futuro. Spero non l’abbiano fatto.”

Queste le parole dello stesso Luttazzi, che lascia intendere che la vera ragione della sospensione stia nei contenuti della puntata che “aveva da venire”. E non verra’.

Magari avremmo scoperto e goduto si contenuti incredibili e shoccanti. Invece ci siamo beccati merda e piscio che, si sa, aprono la mente. Sicuramente qualche spunto interessante e intelligente Luttazzi lo ha messo in scena, ma la sensazione che il comico metta se stesso e la sua volonta’ di sonvolgere al di sopra dei temi che tratta è forte e bruciante.

Perché offrire il fianco a chi  (legittimamente) può stroncarti invocando semplicemente decenza e educazione?

Prendi RaiOt. Quella censura viene vista ancora come tale, e nessuno può scansare l’accusa di Editti Bulgari. Nessuno poteva pensare di dire altro che quello che fu: una stoccata contro il “regime”, non certo una trasmissione volgare. Questa la nobile sorte di RaiOt nella memoria storica della Tv. Un allarme sociale.

Ma Decameron?
Una trasmissione “sospendibile” per mille (buone) ragioni, prima di arrivare a chiamare in causa la censura.

Grande colpa di Luttazzi. Leggi Articolo Luttazzi E Il Cancro

Nota: di Roberta Monno
Luttazzi e La Censura

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Recensione Tv: Ultras Nel Mondo: Curve infuocate

Recensione Tv: Ultras Nel Mondo: Curve infuocate

E’ un dato di fatto che la violenza nel calcio rappresenti un problema serio ed incessante in tutto il globo. In un viaggio all’interno delle tifoserie Discovery Channel cerca di scoprire la verità su questo fenomeno, andando direttamente a contatto con il mondo degli ultras: i gruppi di hooligans che portano la violenza organizzata nel “gioco più bello del mondo”.
Il viaggio di “Ultras nel mondo: Curve infuocate” (Football Hooligans International) continua giovedì 29 Novembre alle 22.00 (piattaforma SKY, canale 420 -replica martedì 4 alle 23.00) con lo special sulle tifoserie turche.

 Una anteprima qui:

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Recensione Tv: Luttazzi E Il Cancro

Recensione Tv: Luttazzi E Il Cancro

Ieri sera casualmente mi imbatto in Decameron, one man show di Luttazzi che ha non poco da farsi perdonare, visto le scempio mandato in onda, se pur in ora tarda.

Luttazzi ha un suo stile, un suo schieramento politico e ideologico, e un preciso gergo per esprimersi. Passino le ripetute parolacce e volgarita’ a sfondo sessuale (ma davvero un’esclamazione è più efficace se infarcita di turpiloqui?
E io che pensavo che la parolaccia potesse avere sì un effetto dirompente, ma detta una volta ogni tanto, centellinata per non disperderne il potere). Luttazzi ha un bisogno quasi freudiano di predicare smoccolando e imprecando, immagino che questo lo aiuti a sentirsi una specie di Pasolini dei giorni nostri.
E va bene, forse sono io che non apprezzo lo stile truce e gretto tout court e chissa’, magari si tratta di grande prosa che fra qualche decennio sara’ oggetto di studio nelle Facolta’ di Lettere. Passi dunque il frasario da pubescente in preda a una crisi ormonale (le seghe in Decameron vengono inneggiate invocate), ma quello che proprio non mi “cala” èquesto:A un certo punto mi si para davanti agli occhi una signorina che (dovrebbe) recitare uno sketch… Chiamiamolo così, nero. La signorina con voce impostata si definisce una scienziata che ha scoperto che i malati di cancro possiedono un odore particolare, e che ad ogni cancro si associa un odore: un odore per il cancro ai linfonodi, uno per il cancro alle ossa etc..
Dunque, la miss procede sostenendo di essere riuscita a sintetizzare le fragranze in una polverina che lei vende, e può essere acquistata da chi vuol fare uno scherzo a qualcuno spargendogliela addosso proprio prima che vada dal dottore.
A questo punto l’assurdo: viene mimata la scena del medico che riceve in studio il “profumoso”paziente, riconosce il tanfo e non sa come invitare il malcapitato a farsi esami più approfonditi.

Siete disgustati?

Ecco il tocco di genio: La signorina tira fuori il “resto” della sua invenzione: un dispenser, che funziona come una saliera, a forma di “malato di cancro dopo la chemio”: un bambolottino dalla testa bucherellata, con occhiaie nere e senza capelli, disponibile in vendita insieme alla polverina. è uno scherzo, è chiaro. Ma adesso, qualcuno mi spieghi se questa è satira, se questa è decenza o assomiglia in qualcosa al buon gusto.

Perché se è satira, comicita’ brillante e sagace, sopra le righe o “scandalosa”, ditelo voi alla mia amica il cui papa’ ha davvero (come tanti) un cancro ai linfonodi, che ieri sera, davanti allo sketch di Luttazzi, avrebbe dovuto ridere.

Nota: di Roberta Monno
Luttazzi E Il Cancro

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Recensione Tv: One Tree Hill

Recensione Tv: One Tree Hill

è giunta l’ora di spezzare una lancia a favore del teen movie più politicamente scorretto della Tv: One Tree Hill signori miei, specchio cinico dell’America cattiva.

è l’intricato legame di parentele a farla da padrone (no, non alla Beautiful style, qui nessun padre si fa nessuna figlia), e a muovere l’intreccio in un sadico susseguirsi di torture psicologiche e morali perpetrate da Dan, perfido arrivista emblema del darwinismo sociale, verso Lucas, (figlio definito più volte “bastardo”) Karen, (genitrice di un bimbo che non sarebbe dovuto venire al mondo), e non solo.

Dan non poteva arrestare le sua ascesa sportiva per fermarsi a fare il padre e il marito (di una per giunta povera ragazza sola). Dan preferisce dunque sposarsi con la ricca Deb che partorira’ Nathan, il pargolo d’oro, quello legittimo e voluto, a sua volta astro nascente del basket. Proprio come Lucas.

Eccoli sedicenni, Nathan e Lucas, nella stessa cittadina, a contendersi posto in squadra, stima dell’allenatore, tifo e donne. Il cinismo e la scorrettezza rappresentati da Dan si diramano in tutti gli angoli della serie, che ha l’accortezza di terminare ogni episodio con un interrogativo sollevatosi di volta in volta in maniera efficace, che ti aggancia al desiderio di conoscerne la soluzione. Il telefilm assume in più punti i tratti del giallo, con tanto di omicidi e sparizioni, non trascura le problematiche attuali, di quelle da inserire doverosamente (le stragi nelle scuole, la droga, l’alcolismo, l’arma a doppio taglio dello sport, le gravidanze), ma è nella definizione delle controversie famigliari che l’intero carrozzone viaggia più spedito, attento e originale ad inscenare quelle crudelta’ e ipocrisie che solo fra parenti possono assumere proporzioni tanto squallide e epiche allo stesso tempo. La voglia di apparire vincente, di essere accettato e inattaccabile che divora e  distrugge Dan Scott si ripercuotera’ in maniera devastante sulla vita del figlio Nathan, che a differenza di Lucas vive insieme al padre che riversa su di lui frustrazioni e aggressivita’ in maniera forse mai vista sul piccolo shermo, consumando orribili aberrazioni della relazione di paternita’, a sua volta subìte e patìte. Un saggio breve e a puntate sulla ricorsivita’ ciclica delle mostruosita’ che possono consumarsi nelle relazioni piùstrette e di sangue. I flirt amorosi sono contorti e dal piglio scambista (come nella migliore tradizione da Beverly Hills in poi), e i personaggi abbastanza delineati, non facili ai cambiamenti e smaccatamente marcati, quindi non particolarmente diversi da quelli che potreste trovare in molte altre serie, anche se qualche battuta messa in bocca alla sfiziosissima Sophia Bush suona come piùspiritosa e sopra le righe della media, a cavallo fra la difesa sfrontata della figura mitologica della “poco di buono” e l’ammissione scoraggiata che, in fondo, chi la da’ via con poco si sente sola e in cerca del principino che  la “salvi”.

Insomma, vi ricordate Jane di Dawson’s Creek?
Solo molto, molto più carina e simpatica. Le musiche sono coinvolgenti e il montaggio merita di essere definito tale.
One Tree Hill è un telefilm interessante, non banale come lo squallidissimo O. C., riverbero autocompiaciuto di un America che non si mette mai in discussione ma vede anche nei suoi decadimenti il lampo della liberta’ e dell’inneggiato benessere. One Tree Hill è un marchingegno più sofisticato e ragionato che punta sull’ironia, sulla sfrontatezza di qualche passaggio dialogato, e persino sulla capacita’ di tenersi in parte degli attori (va fatto notare che fra  i “capaci” non c’è Chad Michael Murray, protagonista assoluto nel ruolo di Lucas, dotato di un raro tratto ebete e dormiente).

Peccato che la qualita’ non faccia quasi mai testo, e benché la serie sia la più vista del network statunitense The CW, abbia vinto parecchi premi e sollevato plausi e assensi, in Italia è relegata nella fascia di palinsesto di serie B della seconda rete, che ne ha più volte interrotto e ripreso le trasmissioni. Poteva essere un bel prodotto su cui puntare in prima o in seconda serata, ma la Rai non ha capito che le fiction Tv, se adeguatamente sfruttate, possono riservare strane sorprese (vedi Dr. House su canale 5) e come per Le Sorelle McLeod possiamo dirci fortunati se ci imbattiamo in una puntata di One Tree Hill per sbaglio, ancora più fortunati se il giorno dopo la ritroviamo alla stessa ora, fortunatissimi se l’anno successivo riusciamo a vederne il seguito.
Nella gestione delle serie Tv Mediaset è più lungimirante.CURIOSITA’: Le location della serie sono le stesse di Capeside, mitologica cittadina dove prendevano vita le gesta della cricca di Dawson.Chad Michael Murray e Sophia Bush (nella foto) si sono sposati e hanno deliziosamente divorziato soli cinque mesi dopo!

Nota: di Roberta Monno
One Tree Hill

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Recensione Tv: Riparte Amici

Recensione Tv: Riparte Amici

Eccoci al via! Gli Amici son tornati… Le giornate di Canale 5, tra Uomini e Donne, Maurizio Costanzo e Amici, torneranno ad essere piene di De Filippi and Co.

Talenti discutibili associati a personalita’ litigiose e urticanti ma fatalmente utili al reality (vedi la povera Maria Luigia, Anouk dei poveri); il bravo-talentuoso-bellino-umile gia’ candidato alla vittoria, di solito lontano dai giochi di potere e visibilita’ (Francesco il ballerino); la piangente della situazione, che ogni due per tre inonda il faccino di calde lacrime al suon di “Sono una persona sensibile” (Vale la ballerina).  Gli ingredienti ci sono tutti e i personaggi in cerca d’autore sono pronti a recitare a soggetto…Benvenuti, il  carrozzone riparte…
Riparte Amici

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Recensione Tv: Jack Bauer ubriaco: 24 va avanti.

Recensione Tv: Jack Bauer ubriaco: 24 va avanti.

Il celebre attore protagonista di “24” Kiefer Sutherland, dopo aver sgominato bande di terroristi, il demone della tossicodipendenza e quant’altro minacciasse gli USA e il Mondo civile, è rimasto vittima di un bicchierino di troppo. Infatti, fermato nella notte tra lunedì e martedì dalla polizia stradale, per guida in stato di ebbrezza, è stato arrestato. Tra l’altro, essendo recidivo (gli era gia’ capitato nel 2004), Jack rischia il carcere.

L’occasione durante la quale farsi un goccetto di troppo (quello a cui Kiefer non ha saputo resistere) è stata la festa per l’avvio della nuova serie (la settima) di 24. In effetti, che una serie sbiadita come 24 raggiunga la 7 stagione (da notare che, storicamente, la stagione successiva è sempre stata peggiore della precedente!), costituisce un buon motivo per festeggiare.Kiefer, ormai perfettamente identificato con il proprio alter ego Jack, a quanto pare, ha rifiutato l’auto con autista e, dopo una bella inversione a U (irregolare per tutti ma non per Jack avra’ pensato!) è stato fermato dalla stradale che non ha potuto evitare di sottoporre l’attore al test dell’alcool. Jack avrebbe superato anche quello (nonostante in tasso alcoolico), Kiefer no. A questo punto è scattato l’arresto. Tuttavia i numerosi fans di 24 possono star tranquilli: l’attore e produttore esecutivo è uscito su cauzione ed è tornato subito al lavoro, mentra da Fox non sono arrivati ancora commenti ufficiali.

Nota: di Daniele Rizzo
Jack Bauer ubriaco: 24 va avanti.

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Recensione Tv: Miss Goggi

Recensione Tv: Miss Goggi

Due parole sulla buonanima (della dignità) di Loretta Goggi, ex signora di stile e d’arte, attualmente ridicola e patetica vecchietta che finge di essere dalla parte di fanciulle giovani e belle e che in realtà (rosa d’invidia qual è) accoltellerebbe volentieri.

Ho assistito ad uno spettacolo raccapricciante durante la messa in onda di Miss Italia: il funerale del buon gusto e la messa in scena (e in piazza) dei propri patemi personali: una presentatrice “fuori dai giochi” che si strappa i capelli e punta i piedi perché le sottraggono il minutino con Fiorello. Che in ogni circostanza cercava (da vera morta di fama) di portare la telecamera su di sè,  e si barcamenva per togliere la parola al povero Mike, sottraendo attenzione a suon di battute squallide, giochi senza ritmo in cui rideva solo lei, racconti più o meno intimi (“Per farmi dire dal mio compagno Gianni che sono bella devo spegnere le luci”) e molto, molto di bassa lega. Un vero peccato. La ricordavo una donna in gamba e ben capace di portare in Tv quella classe e quella professionalità tipicamente anni 70 – 80 (quando le trasmissioni venivano curate e c’era un corpo di ballo non proveniente da Amici). Ecco che mi ritrovo una complessata semiavvinazzata (voglio sperare che ci fosse di mezzo l’alcool) e caracollante, che non fa troppo mistero delle sue fragilità in stile Antonella Elia all’ Isola dei Famosi. Ovviamente al pubblico non è parso vero di poter sbirciare in questo pattume e ha avuto la sensazione di assistere ad un micro mega reality: La Goggi VERSUS Mike Bongiorno. Certo che sì che gli ascolti son saliti. A me, che la Goggi la stimavo, ha fatto tristezza e ho provato imbarazzo.

Nota: di Roberta Monno
Miss Goggi

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Recensione Tv: Zitto Sa… O Non ti Televoto

Recensione Tv: Zitto Sa… O Non ti Televoto

Ecco a voi il “One Man Show” che osava, ringhiava, brandiva il suo talento… E finì per scrivere, dirigere e interpretare uno spettacolo teatrale tutto solo.
Pare anche bene.

Sbarca a Milano Andrea Dianetti che porta a teatro il suo show dal titolo “Zitto sa … o non ti televoto” in cui ironizza sui reality  (facilone… Spara sulla croce rossa e pesca nel mare noto e magnum), e su tutto il mondo che ruota intorno ad essi, dai provini alle modalità di selezione, partendo proprio da Amici ( Ma vah?
!)Il pargolo della premiata ditta De Filippi – Costanzo (che ha voluto Dianetti nel suo musical Lungomare) si cimenta con un monologo di cui è non solo interprete, ma anche autore e regista. Lo spettacolo ( grande successo durante il debutto  romano, al Teatro Orione il 6 maggio) è coreagrafato dal corpo di ballo Solo Arte, e lo stesso Dianetti danza e canta come un artistone di altri tempi. Da ottobre Andrea sarà inoltre  nel cast del musical di Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime tratto da Un passo dal Sogno, romanzo scritto da due degli autori di “Amici”, Chicco Sfondrini e Luca Zanforlin. Come dire, una specie di 3 Metri Sopra il Cielo ma ancora più pop e forse (addirittura) scritto meglio. Indicibile comunque la scelta di Vaime (uomo colto di TV colta) di partecipare a questo progetto. INFORMAZIONIZITTO SA …. O NON TI TELEVOTO
Milano, 22 e 23 Settembre 2007
Teatro Oscar, Via Lattanzio 58
Info e prevendite:
andreadianetti. Spettacolo@gmail. Com

Nota: di Roberta Monno
Zitto Sa… O Non ti Televoto